Colombarium (Napoli)
Colombarium | |
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Il Colombarium di Napoli, in un dipinto di Giuseppe Casciaro del 1886. | |
Civiltà | Antica Roma |
Utilizzo | Monumento |
Epoca | I secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Napoli |
Dimensioni | |
Altezza | 2,40 mt. |
Larghezza | 0,90 mt. |
Lunghezza | 7 mt. |
Scavi | |
Data scoperta | XIX secolo |
Amministrazione | |
Ente | Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli |
Visitabile | No |
Mappa di localizzazione | |
Il Colombario di Napoli, anche noto come Mausoleo Romano di Via Pigna, era un'area ad uso funerario risalente alla prima metà del I secolo, appartenente all'antica Neapolis. Probabile luogo di sepoltura di un insediamento agricolo dell'odierna via della Pigna nel quartiere di Soccavo[1], della struttura originaria resta la sola parete del lato nord[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione, risalente al I secolo, è una via di mezzo tra un colombario ed una tomba a camera. Originariamente composto da più camere, nella parte conservata oggi è visibile una struttura in opus reticulatum e tufo giallo napoletano, costituita da dieci nicchie per le urne disposte su due file, oltre ad un'ulteriore nicchia alta 1,5 mt. in cui era posta la statua del defunto. Le nicchie conservano pochi resti delle olle cinerarie le quali erano cementate alla base[2].
Nel tempo si sono perse le tracce dei tre sarcofagi in muratura presenti nella struttura, mentre sono ancora leggermente visibili le tracce dell'originaria vernice rossa dei decori[3].
Il sito fu scoperto nel XIX secolo e parzialmente distrutto durante la costruzione della via dei Canapi, avvenuta intorno al 1830, per permettere ai produttori di lino e canapa del Lago di Agnano, di raggiungere Miano evitando di passare per il centro di Napoli[4]. Un ulteriore rischio per il sito fu il boom edilizio degli anni sessanta, in particolar modo durante i lavori per la costruzione della tangenziale[5].
Al 2024 il sito versa in uno stato di totale abbandono. L'unico intervento apportato al monumento è stata l'installazione di una ringhiera di protezione[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Antonio Cangiano, Napoli, il colombario romano di via Pigna, dimenticato tra i rifiuti, su ilmattino.it, 15 marzo 2022 (archiviato il 5 giugno 2024).
- ^ a b Colombario di via della Pigna (colombario, area ad uso funerario), su catalogo.beniculturali.it (archiviato il 5 giugno 2024).
- ^ Marco Molino, Soccavo, il mausoleo romano dimenticato tra auto e rifiuti, su corriere.it, 27 febbraio 2017 (archiviato il 5 giugno 2024).
- ^ Claudia Ausilio, Via Miano Agnano: fu la prima vera tangenziale di Napoli, su vesuviolive.it, 19 agosto 2016 (archiviato il 5 giugno 2024).
- ^ Federico Quagliuolo, Il mausoleo romano abbandonato, su storienapoli.it, 16 agosto 2020 (archiviato il 5 giugno 2024).
- ^ Andrea Tomo, Il Colombarium di via Pigna: il mausoleo Romano abbandonato, su grandenapoli.it, 31 gennaio 2024 (archiviato il 5 giugno 2024).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda (PDF), su sigecweb.beniculturali.it.
- Relazione archeologica del comune di Napoli (PDF), su comune.napoli.it.
- Columbarium di Napoli, su weagoo.com. URL consultato il 6 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).